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ico title sx La Purem di Castellalto sposta un progetto importante in Romania. Allarme per lo stabilimento italiano ico title dx

Attualità
Lavoro

Oltre cento lavoratori a rischio

Arriva la nota dolente per i lavoratori della Purem Castellalto, azienda che ha sede a Villa Zaccheo, nella zona nota come la “valle del tubo”, per la particolare concentrazione di aziende che si occupano di produzione per il settore automotive tubi di scappamento. L’azieda ha annunciato quello che si temeva da tema, che temevano soprattutto le organizzazioni sindacali e per cui avevano cercato di  allarmare l’indotto e le istituzioni, vale a dire lo spostamento di uno dei progetti più importanti dallo stabilimento di Castellalto a quello in Romania. “La multinazionale tedesca ha deciso di spostare la produzione di uno dei progetti attualmente in casa, dall’Italia alla Romania, - si legge nella nota diffusa dalle Segreterie provinciali Fim Cisl e Fiom Cgil di Teramo - praticamente i tempi di vita dello stabilimento sono ormai segnati”. È stao il management locale a darne comunicazione, attraverso una breve mail in cui si faceva riferimento “alla tesa e grave situazione economica, che porta la proprietà a decidere di togliere un progetto vitale per lo stabilimento italiano” per portarlo in Romania. “Parliamo di una azienda - si legge ancora nella nota - che nel 2021, quindi in piena pandemia, ha fatturato più 140 milioni di euro, il cui costo del personale ammonta a circa di 2 milioni di euro. Una situazione che rimarca che la grave e tesa situazione economica la vivranno semmai le lavoratrici e i lavoratori, di certo non l’azienda. E come tutte le multinazionali, dopo la richiesta di incontro delle parti sociali, i “senza volto” si sono trincerati dietro una risposta scritta, redatta direttamente dalla Purem by Eberspecher, totalmente insoddisfacente. Nella nota infatti vengono confermate le preoccupazioni sullo stabilimento di Castellalto. Nessuna garanzia sul sito, né in termini di nuovi progetti da sviluppare dopo quelli esistenti e né tanto meno sui futuri livelli occupazionali. È necessario far sedere al tavolo la multinazionale per capire quale sia il destino segnato per il sito italiano di Castellalto e nel contempo attivare tavoli di crisi provinciali per il caso specifico e per il settore per non depauperare un indotto che occupa più di 3500 dipendenti e un territorio fortemente legato all’automotive e al motore endotermico, la cui fine, al netto dei rallentamenti europei sarà inevitabile. La Purem di Castellalto occupa circa 100 lavoratori, tra direttamente assunti e lavoratori interinali: se non si pone immediatamente riparo, tra poco più di qualche mese, ci troveremo ad affrontare una situazione che la provincia di Teramo di certo non può permettersi. Nelle prossime settimane, insieme ai lavoratori, della Purem e di tutta la “valle del tubo”, metteremo in campo azioni di protesta a difesa del lavoro”, si conclude la nota.

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