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ico title sx Fracassa sulle strisce blu di Teramo: «Il comune fa cassa sui cittadini» ico title dx

Il consigliere ha misurato personalmente gli stalli di via Savini e ne ha contati 6 in più

«Attendo con ansia le prossime elezioni perché sono sicuro che il prossimo sindaco restituirà la legalità al territorio teramano». Ci va giù pesante il consigliere di opposizione al comune di Teramo Franco Fracassa, che da ieri e per ogni martedì, incontrerà la stampa nei vari bar di Teramo per misurare personalmente gli stalli  a pagamento presenti nelle zone limitrofe e verificarne la conformità al progetto. «Ho misurato questa mattina tutti gli stalli per parcheggi a pagamento presenti lungo via Savini. Ne ho contati 38, vale a dire ben 6 in più rispetto a quelli previsti dal progetto di realizzazione. Questo per un semplice fatto, che ogni parcheggio misura ben 30 cm in meno. Il risultato è che si va a discapito del cittadino che si ritroverà probabilmente ammaccature sulle macchine, a causa dello spazio ridotto, e a favore delle casse comunali che con più parcheggi chiaramente guadagnano di più». Quello che sottolinea con voga il consigliere Fracassa, è che la difformità dei parcheggi rispetto a quanto stabilito dalla convenzione stipulata tra il comune e la ditta che ha eseguito i lavori, genera una condizione di ilegittimità in virtù del quale il documento sarebbe invalido. «È per questo che ho diffidato, ciascuno per il proprio ruolo, il sindaco, il dirigente e la segretaria comunale. Non solo, la ditta aveva previsto oltre 210mila euro per l’acquisto dei parcometri della ditta Parkeon, mentre sono stati installati parcometri diversi, della ditta Stelio, che vengono molto meno.» Fracassa solleva nuovamente anche il problema delle multe. «Se un cittadino tarda anche solo di due minuti rischia di ritrovarsi la multa, piuttosto che dover pagare semplicemente la differenza». Il problema delle multe è condiviso anche da alcuni commercianti della via, come ad esempio Sergio del bar Satén che lamenta un minore afflusso di clienti che «rinunciano a fermarsi anche solo cinque minuti per timore di sforare l’orario e ritrovarsi una bella multa». 

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