domenica 29 settembre 2024     +39.347.3268683     redazione@iltrafiletto.it
Il Trafiletto notizie su Teramo e Abruzzo in tempo reale

ico title sx Nereto. Oltre 130mila euro per sanare il vecchio contenzioso della zona industriale ico title dx

Non è il primo dei contenziosi che si trova a sanare il Comune. In vista ce ne sono ancora altri

Nel comune vibratiano si torna a parlare della zona industriale. Ed é proprio il sindaco a tornare sull’argomento annunciando, tramite il suo profilo Facebook, un atto di transazione per definire la questione della zona industriale di Nereto. Nei giorni scorsi il sindaco, Daniele Laurenzi, ha definito il pagamento con due società e un privato tramite due assegni, per complessivi 80mila euro e relative spese legali. Oltre 130mila euro per chiudere la questione. «In data 26 gennaio, presso lo studio di un Notaio, ho sottoscritto l’ennesimo atto di transazione con una nostra concittadina e due società, consegnando a lei due assegni per un importo di euro 80.000,00. In aggiunta il Comune si è fatto carico delle spese legali e notarili. Soldi pubblici, oltre 130.000,00 euro, che vengono sottratti al bilancio e che avremmo voluto destinare per il sociale, per la cultura, per le manutenzioni - scrive il sindaco - Il Comune di Nereto in passato era “specializzato” nella vendita di cose altrui, questa vicenda andava avanti dal 2005 quando il Comune, non avendo perfezionato la procedura espropriativa, assegnava e vendeva (con atto notarile) un terreno sito nella nuova zona produttiva, ad una ditta, senza avere la proprietà dello stesso e senza indennizzare il legittimo propietario. Ricordo che un esproprio per pubblica utilità necessita di un piano degli investimenti (avere i soldi) inoltre un altro preciso adempimento di legge era quello di versare (sempre gli stessi soldi) a Cassa Depositi e Prestiti. In passato nulla di tutto ciò è stato fatto: il piano degli investimenti non c’era e non c’è traccia dei soldi che dovevano essere vincolati e accantonati. L’ agire politico e amministrativo si determinava senza il rispetto delle norme di legge. L’atto pubblico che ho firmato, ora per allora, ha per oggetto la cessione del terreno, mai effettuata. Questa peripezia ricorda il film di Totò che voleva vendere la Fontana di Trevi. Talmente memorabile che anche oggi non possiamo fare a meno di associare questa scena alla transazione che abbiamo firmato, tutti noi, come Comunità. Purtroppo sono ancora tanti i contenziosi urbanistici che espongono la nostra comunità. Come amministrazione comunale siamo consapevoli che è necessario andare avanti con lo stesso metodo utilizzato in questi 5 anni e con lo stesso spirito di servizio, con rinnovato impegno, per uscire defini- tivamente dal pantano dei contenziosi. Ci attendono nuove sfide e importanti obiettivi da raggiungere, come quello di gestire i tanti finanziamenti, che in questi 5 anni abbiamo saputo intercettare, necessari per continuare a crescere, riqualificare e cambiare, ancora di più, il volto del nostro paese, quindi testa bassa e pedalare».

Galleria