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ico title sx Maxi processo sull’acqua del Gran Sasso. Ieri l’esame dei consulenti della Procura ico title dx

Attualità
Cronaca

«Ci sono commistioni tra le acque di falda e quelle destinate a uso idropotabile»

È ripreso ieri mattina a Teramo, il processo per l’inquinamento sull’acqua del Gran Sasso, davanti al giudice Claudia Di Valerio. Si è scritta così un’altra pagina di questo volume storico, che ha visto nel dettaglio della mattinata di ieri, l’esame in aula dei consulenti tecnici della procura: Domenico Pianese, Docente di costruzioni idrauliche e il Geologo, Sabino Aquino.
Al centro del processo l’incidente del maggio 2017, quando l'erogazione di acqua potabile venne interrotta in gran parte della provincia di Teramo. Una ricostruzione analitica e dettagliata quella eseguita dai consulenti nelle svariate ore di udienza, documentata con slides, foto, video e spiegazioni accurate dei rispettivi accertamenti. Quello su cui si focalizza l’attenzione è la commistione che si sarebbe verificata tra le acque di falda e quelle destinate a uso idropotabile, a causa di interferenze tra i laboratori, le gallerie autostradali e le condutture delle acque. Interferenze che costituirebbero, nel caso, un pericolo permanente per la salubrità delle acque, poiché eviterebbero l’adeguato isolamento e convogliamento di quelle destinate a uno potabile. E dagli accertamenti portati in aula la contaminazione c'è, peché queste strutture convivono «tutte insieme appassionatamente». L’impatto di questa contaminazione andrà poi valutato ma a prescindere dall’esito del processo e dalle attribuzioni di responsabilità, è innegabile che si stia scrivendo un’importante pagina di storia, che coinvolge soprattutto le generazioni future. È un processo che porta alla luce un problema fondamentale che non è più possibile ignorare.

«Oggi sono stati portati in aula profili tecnici di altissimo livello – ha dichiarato l’avvocato Tommaso Navarra, che nel processo rappresenta il Comune di Isola del Gran Sasso e la Provincia di Teramo – i consulenti della Procura esaminati questa mattina hanno fornito una spiegazione di cosa è l’acqua sotto il profilo idrogeologico e strutturale. Hanno fornito chiarimenti tecnici su quale sia l’impatto delle strutture sulla idropotabilità. Il sistema è molto complesso ed è stato documento con numerose foto e slides. Emergono molti profili di criticità perché i periti sottolineano che le analisi in questione sono di una portata eccezionale» ha dichiarato Navarra.

Il processo è a carico di dieci imputati riconducibili ai vertici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Fernando Ferroni, Stefano Ragazzi, Raffaele Adinolfi Falconi), ai vertici di Strada dei Parchi (Lelio Scopa, Cesare Ramadori, Igino Lai) e a quelli della Ruzzo Reti (Antonio Forlini, Domenico Giambuzzi, Ezio Napolitani, Maurizio Faragalli). L’accusa è quella di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose

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