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ico title sx Scuole. Mancanza di personale ATA, insegnanti di sostegno a metà anno e il problema dell’autonomia differenziata: le segnalazioni della FLC CGIL ico title dx

Proposta una raccolta firme per dire no all’autonomia differenziata

Autonomia differenziata e regionalizzazione del sistema scolastico: la FLC CGI non ci sta e indice una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell'articolo 116 comma tre della costituzione. Sono 50.000 le firme necessarie per portare la legge in Parlamento affinché venga discussa.

"Regionalizzare l'amministrazione, gli organici, lo stipendio del personale della scuola, significa attaccare il ruolo unificante dei contratti nazionali di lavoro, ma soprattutto significa frammentare il diritto all'istruzione che deve essere garantito a tutte e tutti a prescindere dal luogo in cui sono nati" ha dichiarato la FLC CGIL questa mattina in conferenza stampa.

Il timore dei sindacati è che si vada verso una netta distinzione non solo tra nord e sud, ma anche tra centro e periferie e che si comprometta dunque la garanzia del diritto all'istruzione che non dovrebbe riconoscere alcun tipo di differenziazione. 

L’autonomia differenziata comporta una gestione autonoma anche a livello economico delle risorse a disposizione, per cui viene da sé pensare che le regioni più ricche possano usufruire di un'offerta formativa più importante. A ciò si aggiunge il timore di una differenziazione salariale, dal momento che la contrattazione collettiva verrebbe appunto regionalizzata, con il rischio anche in questo caso di creare una diversificazione tra regioni più ricche e regioni più povere. 

I sindacati spingono invece verso quelli che sono considerati i reali problemi dell'istruzione: mancanza di personale ATA, insegnanti di sostegno arrivati a metà anno scolastico. La segretaria FLC CGIL di Teramo Alessandra Palombaro ha avidenziato come manchino 500 collaboratori scolastici e 100 amministrativi. La mancanza di personale genera inevitabilmente difficoltà nel soddisfacimento degli obiettivi di lavoro quotidiani. E' una difficoltà evidenziata già a inizio anno, a cui si accompagna il problema degli insegnanti di sostegno che sono stati affidati da poco, a metà anno scolastico. "Anche questo genera difficoltà per gli alunni e le alunne che si sono visti cambiare l'insegnante a metà anno scolastico" - ha dichiarato là Palombaro - "con tutto ciò che comporta in termini di continuità e stabilità di un percorso formativo. Sono questi i seri problemi legati all'istruzione e pensare di concentrarsi sull'autonomia differenziata che andrebbe a ledere in vari punti il diritto all'istruzione non è una cosa che possiamo permettere".